I nuovi Monkey propositi per il 2021
Caro 2020,
beh, dico caro soltanto perché normalmente si comincia così, perché altrimenti dovrei non dirti nulla e prenderti a cazzotti fino all’Epifania… Ma come ti sei permesso di togliermi gran parte delle mie soddisfazioni di scimmietta gradevolmente dedita al culto dello star bene all’aria aperta, del buon bere, del cibarmi dei frutti che la nostra bella Umbria mi dona? Si, ok: non me la sono passata male. Coccolato e riverito in casa, messo completamente a mio agio dallo spirito di accoglienza contadino che forse, in modo così pieno e gratificante, si può vivere soltanto qui, sono stato una pacchia. Ma la vita normale è un’altra cosa: mi è mancata la libertà di correre nei campi, qua e là, senza una meta precisa. Mi è mancato potermi fermare a raccogliere una spiga di grano, contandone i chicchi, oppure assaggiare qualche acino dai grappoli di uva maturi sulle nostre viti, magari scegliendo quelli di Sagrantino da far diventare la nostra Italian Grape Ale Umbr’iaca. Una delle mie birre preferite, nella quale mi riconosco perfettamente….
E invece niente di tutto questo. Vabbè, qualche libertà in mezzo ai campi, in barba alle restrizioni dei giorni più duri, me le sarò anche prese, ma non mi sono avvicinato a nessuno, lo giuro: mi sono soltanto immerso nella natura, perché è quello il mio habitat preferito e lì mi sento veramente me stesso. E poi che scimmia sarei, se non fossi anche un po’ impertinente e menefreghista delle regole? Non mi sarei inventata, altrimenti, la IpoSuperIpa, una birra analcolica (!!) super amara, super fresca e super buona, con dei profumi da farmi girare la testa! Oppure la California, una West Coast Ipa capace di vincere la medaglia d’oro quest’anno in ben due contest internazionali tra i più importanti nel mondo. Essere una scimmia hai suoi privilegi: posso fare (più o meno) quello che mi pare e nessuno mi sgrida, anche se durante il 2020 ho voluto fare il bravo e rimanermene buono buono. Ma per il 2021 ho in serbo delle sorpresine….
Quanto sarà bello tornare a fare festa tutto intorno al birrificio? Con i campi coltivati ad orzo che risplendono, con il nostro luppoleto sperimentale (qualche fiore di luppolo simile al carciofino l’ho pure assaggiato, questo autunno. E mi è pure piaciuto un sacco…). Con la musica dal vivo, l’atmosfera country e tutto il ben di Dio che il nostro chef Massimo prepara per queste occasioni! Con il camioncino della porchetta, gli hamburgers 100% umbri e i dolci tipici di questa splendida terra. E con le nostre magnifiche spine sempre aperte, la gente che parla e si diverte, che balla e non pensa a quante ne ha dovute passare durante questo assurdo 2020. Quanto sarà indimenticabile quel primo momento di ritrovata libertà? Potrei anche promettere di diventare un po’ meno molesto, in futuro (un futuro moooolto lontano), se potessi avvicinare quel giorno anche solo di qualche attimo….
Ok, inutile perdersi troppo nei sogni: bisogna fare i bravi ancora un po’. Intanto però una bella cosa l’ho fatta: insieme a quello sgobbone del nostro capo birraio, Michele, durante quest’anno ho messo a punto una birra super nuova, una splendida Keller Pils! Si, avete capito bene: è un bassa fermentazione. La nostra prima, e sicuramente non l’ultima, perché Michele ci ha preso gusto a farle, e io ci ho preso gusto a finirle… L’abbiamo chiamata Azzurra, dedicata ai nostri azzurri di tutti gli sport, perché come me anche tutti gli sportivi non si sono mica divertiti troppo durante quest’anno di restrizioni. E poi perché ci mancava una gran birra con la quale festeggiare le future vittorie dei nostri atleti, magari ai campionati europei di atletica, oppure ai mondiali di calcio, per non parlare del volley, della pallacanestro, dello sci (quello femminile in questi giorni ci sta regalando grandi soddisfazioni, e io mi sto finendo la seconda cassa di Azzurra con questa bella scusa….). Ma ci sono anche tutti gli altri splendidi sport che vogliamo celebrare con la nostra birra: in lei si sente il profumo dell’orzo appena raccolto, proprio quello che mi inebria nei campi quando do una mano (loro in realtà non sono molto contenti, perché sono più gli scherzi che faccio delle spighe raccolte) ai nostri contadini durante il periodo del raccolto. Ci sono dei luppoli profumatissimi e il corpo che solo l’acqua della fonte Rasiglia può offrire. Sì, proprio quell’acqua così fresca e pura che sgorga qui vicino e che Michele usa per fare le nostre birre. Insomma, almeno una gran cosa è capitata e il 2020 una splendida birra ce l’ha portata.
Quindi, per non dilungarmi troppo, caro 2020 ti dirò una cosa: ok per l’Azzurra, quella ce la teniamo stretta, ma per il resto fatti da parte alla svelta, perché non vedo l’ora di salutare carico di speranza e di aspettative grandiose il tuo successore. E che sia veramente per tutti un 2021 di rinascita e di ritorno alle relazioni con le altre scim… persone, che sia un anno di feste e di fiumi di birra ovunque. Ce lo meritiamo. Ah, si: ce lo meritiamo proprio!